martedì 9 marzo 2010

PERCHE' 8 MARZO







PERCHE' 8 MARZO


Questo è il volantino distribuito all'iniziativa dell'ARCI l'8 MARZO




Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia. Inizialmente era celebrata solo negli Stati Uniti per ricordare e commemorare le vittime di quella tragedia,ma col passare degli anni,la data dell'8 Marzo ha assunto un'importanza mondiale,diventando grazie alle associazioni femministe,il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli ,ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Oggi,questa festa è molto attesa,e le associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono una grande quantità di mazzettini di mimose, divenute il simbolo di questa giornata, a prezzi esorbitanti, e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio dai festeggiamenti della ricorrenza. Nel corso degli anni, quindi, sebbene non si manchi di festeggiare queste data, è andato in massima parte perduto il vero significato della festa della donna, perché la grande maggioranza delle donne approfitta di questa giornata per uscire da sola con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della "trasgressione", che può assumere la forma di uno spettacolo di spogliarello maschile, come possiamo leggere sui giornali, che danno grande rilevanza alla cosa, riproponendo per una volta i ruoli invertiti. Bisogna sentirsi ed essere donne sempre!Bisogna essere rispettate sempre! DONNE NON SOLO L'8 MARZO,MA SOPRATTUTTO DONNE TUTTO L'ANNO!!!


Federica Russo

RINGRAZIAMENTI PER L'INIZIATIVA DEL 4 MARZO

L'A.S.T. (Associazione per lo Sviluppo del Territorio) ringrazia tutti coloro che hanno partecipato all'iniziativa del 4 Marzo sulla " CRISI DELL'AGRICOLTUTA E LE PIANTAGIONI DEL FOTOVOLTAICO" .
In particolar modo Mesagne. TV che ha prodotto il Video Inchiesta , La CIA, La Coldiretti, e l'Ingegnere Carlucci dell'Università del Salento.
Grazie a tutti, il confronto e il dialogo è l'arma vincente contro l'ignoranza e la superficialità!









giovedì 18 febbraio 2010

"IL SOLE DEL SUD FA GOLA..."



A.S.T. Associazione per lo Sviluppo del Territorio

Sta avendo inizio in questi ultimi mesi in tutta Italia una mobilitazione concreta per dare una mano all’ambiente. Dal primo Settembre scorso sono già fuori produzione le tradizionali lampadine a incandescenza. Il primo Gennaio 2010, la scadenza fissata dall’Europa per mettere al bando i sacchetti di plastica. Se in Italia le cose, si spera, stiano per cambiare, anche la Puglia insieme alla Lombardia e al Trentino danno manforte per l’istallazione di impianti eolici e fotovoltaici; obiettivo primario quello di produrre energia elettrica da fonti alternative. Non si può purtroppo scherzare sulla Sfida che stiamo giocando. La «Sfida della Sopravvivenza». Siamo consapevoli in tutto quello che facciamo, partendo dalle difficoltà di non saper gestire lo smaltimento dei rifiuti; dal non riuscire a cambiare la mentalità, che sta a significare adattarsi a nuovi comportamenti, come quello di fare una semplice raccolta differenziata, di avere di fronte a noi una gamma inderogabile di priorità. A Mesagne nelle zone periferiche sono stati installati molti impianti, dove si possono ammirare già i primi mastodontici pannelli in corso di realizzazione. L’iniziativa è regolata nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela dell’ambiente. L’importanza è palese, considerando l’investimento di 26 milioni di euro. L’intento è di dare vita ad un vero e proprio “Parco Solare”, con sette impianti che complessivamente esternano un potenza di 5,4 Megawatt. Il tutto dovrà essere attivo entro il mese di Dicembre 2009. Bisogna però tenere conto di un problema che potrà sorgere dopo, cioè la tutela del patrimonio artistico e paesaggistico. Questa distorsione diventa più evidente nel momento in cui i regolamenti edilizi dei comuni dovranno essere attuati. L’auspicio è che si trovino delle soluzioni tecnologiche “esteticamente” convincenti. Questo perché i nostri terreni spogli, le nostre campagne sono comunque patrimonio culturale e bisogna moderare la costruzione di queste strutture, al fine di non dimenticare o sprecare le nostre risorse centenarie. Dunque sorge un dilemma: lo smaltimento dei componenti dei pannelli solari. Queste isole energetiche come qualsiasi azienda che produce energia, hanno bisogno di effettuare periodicamente operazioni di smaltimento. Quali sono le componenti? Il silicio, elementi chimici presenti all’interno del silicio stesso, foglie di materiale plastico, alluminio. In generale, quindi, come ogni prodotto che ci circonda, anche i moduli fotovoltaici devono essere smaltiti correttamente. Per “correttamente”, s’intende rispettando la Direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006 relativa ai rifiuti. Tali elementi non sono altamente tossici, si parla di tossicità solo nei casi in cui all’interno di suddetti moduli vi sia presenza di arsenico. C’è da dire però che come ogni componente elettronica ha anche delle sostanze base che possono danneggiare l’ambiente e la salute umana e sono: piombo, cadmio, mercurio e cromo esavalente. Ovviamente all’esoso investimento bisogna aggiungere i costi di smaltimento che possono superare di gran lunga quello legato alla produzione stessa dei materiali; resta ancora da stabilire, e questo si saprà più in la, chi saranno le azienda preposte allo smaltimento. Allora, allo stato attuale bisognerebbe applicare una politica del risparmio energetico, spegnendo l’illuminazione nel “fuori orario”. Questo per non incorrere nell’effetto “rebound” e cioè: siamo soddisfatti di aver raggiunto un obiettivo verde e poi sbagliamo con altri comportamenti. Pertanto siamo preoccupati per il nostro territorio e ci chiediamo se non fosse utile un efficace regolamento, che limitasse o quanto meno controllasse, la realizzazione selvaggia di moduli fotovoltaici nelle nostre belle campagne.

lunedì 1 febbraio 2010

A.A.A. Cercasi Valori Veri







In una società in cui su Facebook appaiono gruppi intitolati:” IO ANCHE PICCHIO MIA MADRE”; in una società in cui apprendiamo da alcuni giornali che vi sono dei Sindaci che “VIETANO LO SCIOPERO AI NEGRI”; in questa società in cui le vicende di Rosarno ci incuriosiscono ma non ci sconvolgono poi più di tanto, come se accadessero in un altro pianeta.
In questa società in cui il consumismo è divenuto la regola e l’apparire il principale obiettivo di donne e uomini.
In una società in cui i giovani sono illusi dal facile successo che i media gli propongono, dove i sacrifici, l’impegno e lo studio sono per gli stupidi e i Reality e la TV sembrano essere la più ambita soluzione a tutti i problemi.
In questa società in cui tutti indossiamo una maschera che ci consente di essere accettati e riconosciuti dalla gente che ci circonda, come bisogna comportarsi per ristabilire gli equilibri e le priorità della vita?
La soluzione come spesso accade, sta all’origine, sta nei principi della famiglia, nelle priorità della vita che devono vincere i vizi sempre più numerosi della società odierna.
Questo fenomeno sociale non è una questione a noi lontana ed estranea, non riguarda solo l’Italia del Nord e le sue città cosiddette evolute e industrializzate, anche il sud e quindi il nostro territorio sta subendo questo attacco ai valori e alle priorità.
Anche qui, nella terra dei terroni, degli emigranti, dei contadini, degli operai, sembra che questi valori si stiano perdendo.
Bisogna riportare al centro il valore della Famiglia, dello Sport non solo come meta di successi e di ricchezze, ma soprattutto come alternativa alle insidie della strada e come promotore dei valori del gruppo, del rispetto delle regole e dei compagni, delle Parrocchie che devono svolgere meno orientamento politico e ritornare ad avere un ruolo di primo piano nella educazione civica e culturale dei giovani, dell’Ambiente, non speculando su di esso, interpretando l’energia alternativa come una risorsa e non come business.
Per fare questo ci vuole l’uomo, ci vuole la volontà di cambiamento, ci vuole coscienza.
Certamente non saremo noi i depositari del bene e del giusto, a noi solo il ruolo di denunciare questi episodi sociali che rischiano di sfuggire dai controlli dell’uomo e di minare irreversibilmente lo sviluppo culturale del nostro territorio, sperando di provocare un dibattito che anche se critico, purché educato e civile, riteniamo essere comunque costruttivo.


Dott. Silvio Molfetta

http://www.astmesagne.blogspot.com/

mercoledì 27 gennaio 2010

GIORNATA DELLA MEMORIA...
PER NON DIMENTICARE!!!


giovedì 10 settembre 2009

IL PUNTO SULL’ “ESTATE MESAGNESE”



Come ormai da un po’ di tempo a questa parte, precisamente dal 20 Dicembre 2007 l’AST (Associazione per lo Sviluppo del Territorio), si occupa delle varie problematiche e tematiche che interessano il nostro territorio.
In questa occasione abbiamo voluto trattare un tema che sta molto a cuore ai Mesagnesi, e cioè l’ESTATE MESAGNESE.
Una stagione e un’occasione di rilancio economico per molte attività commerciali, un periodo di divertimento e di gioia per le decine e decine di studenti che scendono dalle università per stare con i propri familiari, almeno così dovrebbe essere, almeno così vorremmo che fosse come nella stragrande maggioranza d’Italia, ma qui a Mesagne da un paio d’anni a questa parte così non è.
Al contrario assistiamo ad una clamorosa assenza di iniziative pubbliche che se invece vi fossero, rappresenterebbero linfa vitale per le decine e decine di attività economiche e commerciali che operano sul territorio Mesagnese.
Ma invece qui a Mesagne no; qui a Mesagne ai nostri operatori commerciali non è dato di poter usufruire dell’indotto che la stagione estiva porta con se, non è dato di poter usufruire del via vai del centro storico e non è dato semplicemente perché un indotto non c’è e il centro storico vive una fase di degrado.
Per l’AST questo è un problema ben più grave di quello che si vuol far credere, per l’AST, questo è un problema che interessa e intacca gravemente lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio.
Non è concepibile che un paese come Mesagne, che dispone di un centro storico che farebbe la fortuna di tanti, venga invece abbandonato a se stesso, non è accettabile che in tutta la città e per tutta la settimana si assista a scene che ricordano Napoli, con i cassonetti stracolmi di rifiuti e con cattivi odori che ormai stanno quasi diventando la normalità, per non parlare delle strade e delle secolari chianche del centro storico che sono sporche e in fase di abbandono da mesi interi.
Le conseguenze di tutto questo si stanno già facendo vedere e sentire: alcune attività commerciali, aperte solo all’inizio dell’estate 2009, infatti, sono già state costrette a chiudere, e questo ci fa pensare.
Se in estate, quando l’economia dovrebbe girare, qui a Mesagne vi sono addirittura attività che chiudono.
Cosa succederà quest’inverno?
Per fortuna che esiste qualche attività che splende di luce propria e che da sola è riuscita a creare un, se pur criticato, minimo di movimento.
Speriamo che vengano prese serie decisioni e importanti provvedimenti per far fronte a questa desolante realtà, affinché il futuro economico e turistico della nostra città non sia messo in serio pericolo.
http://www.astmesagne.blogspot.com/
Il Presidente AST : Dott. Silvio Molfetta

sabato 24 gennaio 2009










A.S.T.




TRA DIOSSINA E RIFIUTI…COSA CI ATTENDE?





In queste settimane la nostra Regione e in particolare il Salento è alla ribalta delle cronache nazionali per l’ emergenza rifiuti tanto da essere paragonata alla triste realtà napoletana. La gestione commissariale che si è avuta in gran parte dei Comuni del Salento ha portato ad una situazione insostenibile che è sfociata nella protesta degli abitanti del Comune di Ugento. Cosa è successo? Nel 2007 si chiuse la discarica di Nardò, come previsto dalla Giunta Regionale che governava allora, e da lì in avanti i rifiuti di gran parte dei comuni leccesi sono andati a finire in un'unica discarica : quella di Ugento. Oggi quella discarica è stracolma e i cittadini non ci stanno a convivere con i rifiuti e ad essere danneggiati sia fisicamente che economicamente(la questione ambientale si riversa sul turismo). Il risultato è che Ugento vive tra i rifiuti. Fortunatamente sembra che una soluzione si sia trovata e che presto verrà aperta una nuova discarica per poter gestire al meglio il problema. Ma il punto è un altro. Noi pensiamo che bisognerebbe prevenire queste situazioni portando avanti delle politiche di tutela dell’ ambiente che in Puglia vengono attuate poco o in ritardo. Mancanza di prevenzione si è avuta anche per la Centrale di Cerano. Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni di Vendola che sta cercando delle soluzioni per ridurre le emissioni di carbone. Qui i problemi erano noti a tutti e fatti presenti già da tempo. Infatti il carbone è uno dei maggiori inquinanti capace di provocare problemi di carattere respiratorio e cardiaco oltre a diversi tipi di tumori. Inoltre nella Centrale di Cerano sembrano non esserci tecnologie adeguate di depurazione. La gente più volte si è fatta sentire con le autorità competenti ma da queste ultime c’è sempre silenzio. Comunque qualcosa ora si sta muovendo e si sta cercando di ridurre le emissioni del carbone e noi auspichiamo una vera e propria conversione al metano (anche se graduale, è necessaria). Speriamo che qualcuno ci senta. Un passo importante fatto dalla attuale Giunta Regionale approvando la legge anti-diossina che contiene le norme per la tutela dell'ambiente e del territorio e i limiti per le emissioni di diossina. Una legge, che ha visto il voto favorevole di buona parte dell’ opposizione, prevede la riduzione , entro il 31 dicembre 2010, a 0,4 nanogrammi a metro cubo . Ma sarebbe ora che anche la legislazione nazionale prendesse delle misure anti-diossina e speriamo che l’ esempio pugliese sia servito da incentivo per una legge che tuteli ambiente e cittadini. La legge anti-diossina approvata dalla Regione dimostra come la classe politica possa operare di comune accordo quando ci sono temi che riguardano la salvaguardia e la vita della collettività. Sarebbe bello che non rimanesse un caso isolato. Ma parlando di Mesagne e del nostro territorio , come si colloca Mesagne all’interno della questione rifiuti? Secondo noi sarebbero necessarie delle misure ambientali, specie riguardanti i rifiuti solidi e la raccolta differenziata. Lo spettacolo a cui siamo spesso costretti ad assistere sono cassonetti stracolmi,rifiuti per strada e amianto buttato ovunque. Noi dell’ associazione A.S.T. avevamo lanciato l’allarme in tempi non sospetti ma le nostre considerazioni non hanno ricevuto alcuna risposta. Sarebbe ora che si discutesse seriamente dell’ argomento dialogando con l’intera città perché solo con la partecipazione dei cittadini si possono centrare obiettivi di questo tipo. E come si colloca Mesagne nella questione diossina , trovandosi in mezzo tra ILVA E CERANO? Noi ci auguriamo che anche in questo si facciano dei passi in avanti perché amiamo il nostro territorio e lo vogliamo vivere fino in fondo.




Alessandro Denitto





A.S.T. Mesagne