domenica 5 dicembre 2010

L’A.S.T. PERPLESSA SULLA COSTITUZIONE DELLA REGIONE SALENTO


L’A.S.T. PERPLESSA SULLA COSTITUZIONE DELLA REGIONE SALENTO

L’art. 132 della Costituzione Italiana recita : “Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse.

Si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un'altra.”

Sulla scorta del Dettato Costituzionale tanti, sin ora, hanno ipotizzato l’indipendenza di Regioni ovvero il distaccamento di Comuni e Province o la nascita di Nuove Regioni, oltre al già noto tentativo di rendere indipendente la Padania e la Regione Sicilia, esistono, infatti, altri episodi significativi.

Basta navigare su Internet per scoprire che di recente un nuovo e noto movimento politico, ha proposto la creazione della nuova Regione dell’Etruria o della Tuscia che dovrebbe comprendere la Provincia di Grosseto, Cerveteri, e Viterbo.

C’è chi ha proposto la Lunezia, una nuova regione della Padania che dovrebbe comprendere La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Parma e Reggio.

Anche qui, nella nostra amata Puglia, c’è chi propone la Regione Salento che dovrebbe comprendere le Province di Lecce, Brindisi e Taranto.

In occasione delle celebrazioni sul 150° anniversario dell’Unità d’Italia, fa pensare il fatto che vi sia tanta gente che ancora ne voglia la sua ulteriore frammentazione, nel sogno di un maggior controllo del territorio, di una maggiore autonomia legislativa ecc…, si rischia di incorrere in alcune gravi sottovalutazioni.

Queste operazioni, qualora dovessero andare in porto, contribuirebbero ad aumentare i costi della politica: vi sarebbero nuovi Presidenti di Regione e nuovi Consiglieri Regionali da pagare, circostanza che costituirebbe una contraddizione eclatante, ove si pensi che si vuole diminuire il numero dei Parlamentari e abolire le Province proprio per ridurre i costi della politica.

Da non sottovalutare il forte momento di crisi economica che la nostra nazione sta affrontando e che tale frammentazione, a nostro modo di vedere, non aiuterebbe certo a superare.

Ed ancora, ci chiediamo; quale peso politico potrebbe avere la Piccola e Nuova Regione Salento?

Queste e tante altre le Ragioni che spingono l’A.S.T. a esprimere le sue perplessità rispetto alla costituzione della Regione Salento, anche per scongiurare, in quest’ottica, una futura ipotetica Regione Murge o una ulteriore Regione Garganica.

Ad ogni modo, sembrerebbe che il quorum di 1/3 dei Comuni delle tre Province di Lecce, Brindisi e Taranto, sufficienti per poter indire il Referendum sulla Regione Salento, così come previsto dalla Costituzione, sia stato raggiunto; in ogni caso ci auguriamo che quando arriverà il giorno del voto, vinca la REGIONE PUGLIA e vinca l’Unità.

Silvio Molfetta