lunedì 19 luglio 2010

BREVI CONSIDERAZIONI IN RICORDO DI PAOLO BORSELLINO


Brevi considerazioni in ricordo di Borsellino

Leggo, da notizie di stampa apparse a commento di una lodevole iniziativa dei Giovani Democratici di Mesagne, che “Paolo Borsellino era come tutti sanno un uomo di destra” ed anche che “per anni ha votato quel glorioso partito che portava il nome di Movimento Sociale Italiano”.
Notizie biografiche del giovane Borsellino studente universitario riferiscono di una sua militanza nel FUAN Fanalino. E allora?
Nel mentre i grandi filosofi e scienziati della mente si interrogano sulla attualità della distinzione tra destra e sinistra, (Norberto Bobbio – Destra e Sinistra) e indagano le ragioni della perdita di significato di tale distinzione, vi sono altri che con dubbia sicumera intruppano il Giudice Borsellino in un ambito partitico.
Il fatto che ciò accada in occasione del ricordo della strage di via D’Amelio, tinge di foschi colori tale incauta sortita e tutte quelle altre, nessuna esclusa, similari da chiunque altro proposta.
Vi sono uomini che con le loro azioni ed il loro pensiero hanno raggiunto vette supreme: questi uomini appartengono alla Storia!
Il Giudice Borsellino è uno di quegli uomini insieme a Falcone, Terranova, La Torre, Costa, Impastato, Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Giuliano, Basile, Livatino, Scaglione, Libero Grassi, Don Pino Pugliesi, citati a caso, e a tanti altri, troppi, che non arretrarono di un millimetro nel rivendicare l’affermazione dell’Autorità dello Stato e delle Leggi contro la Mafia.
Egli fece del principio “dell’uguaglianza di fronte la legge”, della lotta ai potenti, ai mafiosi nella più ampia accezione che egli ed il Giudice Falcone avevano scoperto, che pretendevano di essere affrancati dal rispetto della legge, il suo credo.
Il principio dell’”uguaglianza dinanzi alla legge” è di destra o di sinistra?
Egli sacrificò la sua vita per l’affermazione di tale principio: per questo noi oggi lo ricordiamo.
In particolare ricordiamo di lui, la sua grande capacità di comunicazione nei confronti dei giovani. Sino alla fine dei suoi giorni egli dedicò le sue energie e la sua intelligenza a contrastare la mafia anche nel campo culturale parlando nelle scuole e rivolgendosi ai giovani ed al loro complesso mondo, con parole semplici e di immediato impatto.
Rocco Chinnici, di Borsellino, come giudice, diceva essere dotato di grande intuito e di grande senso di responsabilità e come uomo di un eccezionale coraggio.
Esemplare fu il senso del dovere del Giudice Borsellino: egli antepose il suo ruolo, la sua funzione, a qualsivoglia altro pur fondamentale impegno. Compresa la sua famiglia.
Il senso del dovere è di destra o di sinistra?
Spesso tutti questi uomini hanno lottato in solitudine: ed anzi la trappola mortale è scattata sempre quando l’operazione di isolamento, accompagnata da denigrazione, irrisione, ed anche calunnie, veniva completata.
A volte hanno trovato nella azione dello Stato, proprio quello per cui hanno dato la vita, un nemico.
Spesso nei gangli più segreti dello Stato si sono annidati i serpenti a sonagli del tradimento, del depistaggio, della collusione o anche solo del colpevole disimpegno. Un comunicato di oggi riporta la dichiarazione del Procuratore della Repubblica di Caltanisetta secondo il quale sulle indagini per la strage di via D’Amelio “c’è stato un colossale depistaggio”.
Quegli uomini come Borsellino, che hanno dato la vita per la libertà di tutti noi, non sono di destra o di sinistra; non possono essere di destra o di sinistra.
Le loro individualità sono confluite in qualcosa di più grande che travalica anche i loro stessi propositi.
Pensiamo a questi uomini, insieme a tutti quegli altri che quotidianamente fanno “semplicemente” il loro dovere, come al nostro nuovo DNA civico, oppure a delle forze difensive interiori che ci aiutano a non smarrire la linea maestra della legalità.
Mesagne 19 luglio 2010
Avv. Carmelo Molfetta