mercoledì 15 ottobre 2008

È NATA L' A.S.T.

A.S.T. significa Associazione per lo Sviluppo del Territorio.
E’ una associazione Apolitica senza scopo di lucro,nata per analizzare attivamente con convegni conferenze e quant’altro le tematiche e le problematiche che affliggono il nostro territorio mesagnese e anche in via più generale il territorio provinciale.Al centro delle analisi vi saranno sicuramente le tematiche che attengono lo sviluppo economico -industriale del nostro paese,il problema della criminalità,delle sicurezza,dell’ambiente,della legalità ecc…ma oltre ad analizzare tali problematiche l’A.S.T. cercherà soprattutto di trovare soluzioni concrete e realiste a tali questioni.Tale associazione però è stata ideata anche per fare Service,ossia per servire le categorie più deboli e bisognose,infatti L’A.S.T. organizzerà( e gia lo sta facendo) delle manifestazioni pubbliche dove il ricavato verrà devoluto in beneficenza.Oltre a questo l’A.S.T. è idonea a ricevere finanziamenti Comunali ,Provinciali,Regionali e della Comunità Europea per fare dei corsi di formazione e per realizzare progetti attinenti allo sviluppo anche culturale del nostro territorio,inoltre tale associazione vuole essere un mezzo utilizzabile da tutti,persone fisiche e giuridiche,enti pubblici e privati,aziende società ecc…per proporre al territorio i propri progetti.
LE SFIDE:
-creare un grande movimento di opinione sulle questioni che si andranno a trattare,soprattutto per sollecitare e indirizzare le scelte politiche dei pubblici amministratori che siano essi di destra o di sinistra, affinché ci possa essere una politica che sia più vicina alle esigenze della gente e che quindi possa meglio rappresentarci;
-cercare di realizzare almeno due volte all’anno delle grandi manifestazioni pubbliche,dove il ricavato verrà devoluto interamente alla ricerca scientifica o a gente bisognosa;
-si faranno dei corsi di formazione gratuiti per i giovani senza reddito e disoccupati , utilizzando i vari finanziamenti che saremo in grado di intercettare, in questo modo l’A.S.T. vuole dare la possibilità ai giovani che non hanno possibilità economiche personali e famigliari per potersi permettere dei corsi di formazione,di non sentirsi inferiori a nessuno.
Perché una persona si dovrebbe associare?
Oltre che per tutti i motivi innanzi citati,soprattutto perché con l’A.S.T ogni persona ha la possibilità di mettere in atto le proprie idee,e noi abbiamo bisogno che tutti coloro che hanno delle idee per lo sviluppo della nostra terra escano allo scoperto per cercare insieme di metterle in atto.
Per tutte le altre informazioni attinenti alle modalità di adesione,al regolamento interno e quant’altro ci si può rivolgere al fondatore dell’A.S.T. Silvio Molfetta (3497250910).

SVILUPPO E CONCORRENZA

Per quanto le battaglie dei commercianti siano giuste e per quanto sia un loro diritto opporsi a situazioni che possono concretamente danneggiarli,non credo ci siano dubbi sul fatto che non si possa basare il proprio successo imprenditoriale solo sull’insuccesso dei propri diretti concorrenti.Non solo critiche distruttive, dunque, nei confronti dei propri concorrenti,ma ad ogni critica bisognerebbe accostare un’idea alternativa e costruttiva che comporti:sviluppo economico,progresso e concorrenza.L’economia e il diritto prevedono una serie di meccanismi, favorevoli ai piccoli e medi imprenditori,che possono consentire loro di rientrare nel mercato dal quale sono stati esclusi e creare,a loro volta,economia e concorrenza.”CONCORRENZA”:è questa la parola magica.Il mercato ruota intorno ad un concetto molto semplice:”tutto ciò che limita la concorrenza è vietato(atti limitativi di concorrenza),tutto ciò che crea concorrenza è consentito”.Riguardo ai piccoli commercianti,questi,non potendo concorrere con i centri commerciali per quantità e prezzi,devono puntare tutto sulla qualità del prodotto e sul servizio,cercando di creare un rapporto diretto e di fiducia con il consumatore che consenta a quest’ultimo di preferire(li dove è possibile),la qualità al risparmio.Anche i piccoli e medi imprenditori hanno una serie di mezzi a disposizione per rientrare nel mercato e tornare ad essere competitivi.Si tratta delle INTESE e dei CONSORZI DI COORDINAMENTO.L’INTESA è quell’accordo tra imprese concorrenti che mira a rafforzare la loro base economica,rendendole più forti sul mercato.In quanto restrittive della concorrenza,le intese,sono generalmente vietate,ma non tutte.”Vietate sono solo le intese che abbiano per oggetto o per effetto,di impedire,restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato. Sono lecite le Intese Minori,quelle cioè che per la struttura del mercato interessato,le caratteristiche delle imprese operanti,e gli effetti sull’andamento dell’offerta,non incidono sull’assetto concorrenziale del mercato”.G.F.Campobasso. CONSORZI:Art.2602c.c.”con il contratto di Consorzio più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese”.I consorzi anticoncorrenziali sono vietati perché, limitando la concorrenza, potrebbero essere compresi nei patti limitativi di concorrenza,quindi,noi,ci occuperemo dei “Consorzi di Coordinamento”,quelli, cioè,istituiti per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.In questo caso il consorzio costituisce uno strumento di cooperazione interaziendale finalizzato alla riduzione dei costi di gestione delle singole imprese consorziate.A queste forme di cooperazione ricorrono di solito piccole e medie imprese per raggiungere e recuperare competitività nel mercato attraverso la riduzione delle spese generali di esercizio.Questi insieme ai più complessi rimedi previsti dalla disciplina societaria sono solo alcuni dei modi che commercianti e imprenditori hanno per rientrare nel mercato,e spero che vengano utilizzati al più presto per aumentare la ricchezza del territorio e ovviamente quella delle loro stesse famiglie.
SILVIO MOLFETTA

ECONOMIA ET POLITICA

Dall’apertura dell’Auchan a Mesagne si è affrontato in maniera molto seria,il problema ,del risvolto sull’economia locale che ha avuto l’apertura di tale centro. Si dice che più di 25 attività commerciali siano chiuse e che la maggior parte di quelle rimaste aperte facciano fatica a proseguire. Tutto questo ha portato ad uno scontro tra commercianti,centro commerciale e politici .Ora che è aperto a meno di 10 km dall’Auchan,il Carrefour , quali altri risvolti si avranno sull’economia locale? Per quanto tali dati possano essere veri e allarmanti,tale situazione non è imputabile ne ai centri commerciali,ne tanto meno ai politici locali.Sono le leggi dell’economia e la domanda dei consumatori che hanno voluto l’apertura di tali centri.Infatti la regola principale che si evince dal Diritto commerciale è, prima ancora della tutela degli imprenditori,la TUTELA DEI CONSUMATORI,i quali devono poter scegliere in un mercato vario, il bene che ritengono più conveniente.Affinchè il consumatore possa effettuare tale scelte, c’è bisogno della concorrenza tra imprese,che ha il ruolo di diminuire i prezzi e aumentare la qualità del bene.Conclusione, se questi centri commerciali, creano concorrenza , e tale concorrenza fa diminuire i prezzi ed aumentare la qualità dei beni, ben vengano i centri commerciali per noi consumatori.Infatti:“il danno che un imprenditore subisce a causa della sottrazione di clientela,da parte dei concorrenti,non è danno ingiusto e risarcibile.”(G.F.Campobasso).L’importante che tale competizione si svolga in modo leale e corretto.“L’interesse tutelato dalla disciplina della concorrenza sleale,non è esauribile nell’interesse dell’imprenditore a non veder alterate le proprie probabilità di guadagno,ma è che non siano tratti in inganno i destinatari finali della produzione,cioè i Consumatori”(G.F.Campobasso).Detto questo e appurato che tali centri svolgono una funzione essenziale per lo sviluppo della concorrenza,andiamo ora ad analizzare un altro risvolto,questa volta sicuramente positivo,che tale centro ha avuto sull’economia del paese.Dall’apertura dell’Auchan infatti,è vero che parecchie attività commerciali hanno cessato di esistere,ma è anche vero che decine e decine di nuove aziende hanno preso coraggio e sono sorte intorno al centro,sfruttando la sua visibilità,creando una vera e propria zona industriale che sicuramente crea e creerà ricchezza per il paese.In conclusione come consumatore mi posso ritenere molto soddisfatto da questa situazione,ma come cittadino mi aspetto grandi cose dall’Auchan per il paese.
SILVIO MOLFETTA