mercoledì 15 ottobre 2008

SVILUPPO E CONCORRENZA

Per quanto le battaglie dei commercianti siano giuste e per quanto sia un loro diritto opporsi a situazioni che possono concretamente danneggiarli,non credo ci siano dubbi sul fatto che non si possa basare il proprio successo imprenditoriale solo sull’insuccesso dei propri diretti concorrenti.Non solo critiche distruttive, dunque, nei confronti dei propri concorrenti,ma ad ogni critica bisognerebbe accostare un’idea alternativa e costruttiva che comporti:sviluppo economico,progresso e concorrenza.L’economia e il diritto prevedono una serie di meccanismi, favorevoli ai piccoli e medi imprenditori,che possono consentire loro di rientrare nel mercato dal quale sono stati esclusi e creare,a loro volta,economia e concorrenza.”CONCORRENZA”:è questa la parola magica.Il mercato ruota intorno ad un concetto molto semplice:”tutto ciò che limita la concorrenza è vietato(atti limitativi di concorrenza),tutto ciò che crea concorrenza è consentito”.Riguardo ai piccoli commercianti,questi,non potendo concorrere con i centri commerciali per quantità e prezzi,devono puntare tutto sulla qualità del prodotto e sul servizio,cercando di creare un rapporto diretto e di fiducia con il consumatore che consenta a quest’ultimo di preferire(li dove è possibile),la qualità al risparmio.Anche i piccoli e medi imprenditori hanno una serie di mezzi a disposizione per rientrare nel mercato e tornare ad essere competitivi.Si tratta delle INTESE e dei CONSORZI DI COORDINAMENTO.L’INTESA è quell’accordo tra imprese concorrenti che mira a rafforzare la loro base economica,rendendole più forti sul mercato.In quanto restrittive della concorrenza,le intese,sono generalmente vietate,ma non tutte.”Vietate sono solo le intese che abbiano per oggetto o per effetto,di impedire,restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato. Sono lecite le Intese Minori,quelle cioè che per la struttura del mercato interessato,le caratteristiche delle imprese operanti,e gli effetti sull’andamento dell’offerta,non incidono sull’assetto concorrenziale del mercato”.G.F.Campobasso. CONSORZI:Art.2602c.c.”con il contratto di Consorzio più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese”.I consorzi anticoncorrenziali sono vietati perché, limitando la concorrenza, potrebbero essere compresi nei patti limitativi di concorrenza,quindi,noi,ci occuperemo dei “Consorzi di Coordinamento”,quelli, cioè,istituiti per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.In questo caso il consorzio costituisce uno strumento di cooperazione interaziendale finalizzato alla riduzione dei costi di gestione delle singole imprese consorziate.A queste forme di cooperazione ricorrono di solito piccole e medie imprese per raggiungere e recuperare competitività nel mercato attraverso la riduzione delle spese generali di esercizio.Questi insieme ai più complessi rimedi previsti dalla disciplina societaria sono solo alcuni dei modi che commercianti e imprenditori hanno per rientrare nel mercato,e spero che vengano utilizzati al più presto per aumentare la ricchezza del territorio e ovviamente quella delle loro stesse famiglie.
SILVIO MOLFETTA

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