

lunedì 21 marzo 2011
NUOVO CODICE DELLA STRADA: PUGNO DI FERRO E TOLLERANZA ZERO

martedì 15 marzo 2011

sabato 5 marzo 2011
lunedì 28 febbraio 2011
AST COMUNICA



mercoledì 16 febbraio 2011
Su Facebook, la denuncia di Mimmo Stella per il degrado del Centro storico.

Alla fine, quasi per lanciare un grido di allarme, lo scempio approda su Facebook in forma di amaro sfottò. Protagonista della denuncia è ancora una volta Mimmo Stella, presidente dell'associazione civica "Terra dei Messapi" e coraggioso promotore di battaglie di civiltà. Teatro dello j'accuse, le luminose pagine del proprio profilo, luminose perché di fatto ogni post pubblicato da mesi costituisce il dettagliato resoconto di ciò che proprio non va a Mesagne, soprattutto da un punto di vista urbanistico ed architettonico e, di conseguenza, della tutela dei tesori artistici della cittadina messapica. Questa volta nel mirino dell'appassionato cultore di storia locale uno dei più disgraziati angoli di centro storico: disgraziati quasi nel senso di fuori della Grazia di Dio. E' la famigerata via Felice Ronzini, assurto a simbolo del cuore degradato di Mesagne. Una foto illustra l'ineffabile incuria di quella viuzza, ma anche l'approssimazione e la strafottenza di intere classi politiche che si sono via via avvicendate negli anni. Qualche sodale di Stella si è divertito a giocare col photoshop, affiancando alla brutture di via Ronzini il fotomontaggio del sindaco Scoditti travestito da imbianchino. La realtà è invero imbarazzante: lordure di origini diverse – animali ed umane -, graffiti, scritte oscene, cocci di vetri, immondizia depositata lì con noncuranza affrescano poveri edifici disabitati e in rovina. Al di là di teppistelli e giovani vandali, pochi coraggiosi ormai si avventurano in quella stradina che racconta molte scomode verità. Racconta, ad esempio, di come le giovani generazioni riescano ad essere irriguardose del luogo in cui vivono; o come l'amministrazione comunale rivolga la propria attenzione a questioni più spesso irrilevanti ma che garantiscono l'effimera ribalta di qualche colonna in cronaca. Quello spettacolo desolante racconta infine un'altra incredibile realtà: che neppure un assessore della giunta Scoditti abbia fatto quattro passi in via Felice Ronzini e ne sia tornato tanto scandalizzato da decidere di assumere una decisione «gravosa»: incaricare il competente ufficio comunale di imbiancare le mura, magari ripulendo le antiche chianche levigate dal tempo da tutte le immonde sozzure che oggi le ricoprono. Non ha molto senso tenere in ordine e magari abbellire le strade più note e frequentate, tralasciando per anni le vie nascoste allo sguardo. Questo comportamento ricorda in maniera preoccupante quello di chi non esce mai di casa senza due sbuffi di profumo, dimenticando però di lavarsi le ascelle.
Giuseppe Florio
domenica 5 dicembre 2010
L’A.S.T. PERPLESSA SULLA COSTITUZIONE DELLA REGIONE SALENTO

lunedì 19 luglio 2010
BREVI CONSIDERAZIONI IN RICORDO DI PAOLO BORSELLINO

Leggo, da notizie di stampa apparse a commento di una lodevole iniziativa dei Giovani Democratici di Mesagne, che “Paolo Borsellino era come tutti sanno un uomo di destra” ed anche che “per anni ha votato quel glorioso partito che portava il nome di Movimento Sociale Italiano”.
Notizie biografiche del giovane Borsellino studente universitario riferiscono di una sua militanza nel FUAN Fanalino. E allora?
Nel mentre i grandi filosofi e scienziati della mente si interrogano sulla attualità della distinzione tra destra e sinistra, (Norberto Bobbio – Destra e Sinistra) e indagano le ragioni della perdita di significato di tale distinzione, vi sono altri che con dubbia sicumera intruppano il Giudice Borsellino in un ambito partitico.
Il fatto che ciò accada in occasione del ricordo della strage di via D’Amelio, tinge di foschi colori tale incauta sortita e tutte quelle altre, nessuna esclusa, similari da chiunque altro proposta.
Vi sono uomini che con le loro azioni ed il loro pensiero hanno raggiunto vette supreme: questi uomini appartengono alla Storia!
Il Giudice Borsellino è uno di quegli uomini insieme a Falcone, Terranova, La Torre, Costa, Impastato, Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Giuliano, Basile, Livatino, Scaglione, Libero Grassi, Don Pino Pugliesi, citati a caso, e a tanti altri, troppi, che non arretrarono di un millimetro nel rivendicare l’affermazione dell’Autorità dello Stato e delle Leggi contro la Mafia.
Egli fece del principio “dell’uguaglianza di fronte la legge”, della lotta ai potenti, ai mafiosi nella più ampia accezione che egli ed il Giudice Falcone avevano scoperto, che pretendevano di essere affrancati dal rispetto della legge, il suo credo.
Il principio dell’”uguaglianza dinanzi alla legge” è di destra o di sinistra?
Egli sacrificò la sua vita per l’affermazione di tale principio: per questo noi oggi lo ricordiamo.
In particolare ricordiamo di lui, la sua grande capacità di comunicazione nei confronti dei giovani. Sino alla fine dei suoi giorni egli dedicò le sue energie e la sua intelligenza a contrastare la mafia anche nel campo culturale parlando nelle scuole e rivolgendosi ai giovani ed al loro complesso mondo, con parole semplici e di immediato impatto.
Rocco Chinnici, di Borsellino, come giudice, diceva essere dotato di grande intuito e di grande senso di responsabilità e come uomo di un eccezionale coraggio.
Esemplare fu il senso del dovere del Giudice Borsellino: egli antepose il suo ruolo, la sua funzione, a qualsivoglia altro pur fondamentale impegno. Compresa la sua famiglia.
Il senso del dovere è di destra o di sinistra?
Spesso tutti questi uomini hanno lottato in solitudine: ed anzi la trappola mortale è scattata sempre quando l’operazione di isolamento, accompagnata da denigrazione, irrisione, ed anche calunnie, veniva completata.
A volte hanno trovato nella azione dello Stato, proprio quello per cui hanno dato la vita, un nemico.
Spesso nei gangli più segreti dello Stato si sono annidati i serpenti a sonagli del tradimento, del depistaggio, della collusione o anche solo del colpevole disimpegno. Un comunicato di oggi riporta la dichiarazione del Procuratore della Repubblica di Caltanisetta secondo il quale sulle indagini per la strage di via D’Amelio “c’è stato un colossale depistaggio”.
Quegli uomini come Borsellino, che hanno dato la vita per la libertà di tutti noi, non sono di destra o di sinistra; non possono essere di destra o di sinistra.
Le loro individualità sono confluite in qualcosa di più grande che travalica anche i loro stessi propositi.
Pensiamo a questi uomini, insieme a tutti quegli altri che quotidianamente fanno “semplicemente” il loro dovere, come al nostro nuovo DNA civico, oppure a delle forze difensive interiori che ci aiutano a non smarrire la linea maestra della legalità.
Mesagne 19 luglio 2010
Avv. Carmelo Molfetta